L’istinto. Mondo emotivo, sentimenti assoluti, non contaminati. Luogo sicuro, luce nella notte. Questo – ancora – rappresenta la luna: è misura del tempo, con le sue quattro fasi che scandiscono la vita, una vita che ricomincia ogni volta.

Ogni volta che ascoltiamo di nuovo il ritmo, che inseguiamo quell’energia quando credevamo fosse perduta. E ricominciamo a ballare. 

Dj set raffinati, eclettici e selvaggi suonano dal 7 dicembre scorso al cospetto di una Luna gigante che regna sulla Darsena di Pozzuoli. Intorno a questa raffigurazione lunare danzano artisti volanti mentre, sullo sfondo, è sospeso un tramonto che vede una luna (reale) che c’è già anche se il sole ancora non va via del tutto. Poetico. 

Ritorna proprio con queste immagini il Pozzuoli S’move Festival. Incominciata, appunto, lo scorso 7 dicembre con tre appuntamenti caldissimi (del 24 e del 31 dicembre), la manifestazione è prossima al suo ultimo evento, quello previsto per questa domenica 5 gennaio, dalle 17 fino a mezzanotte. L’evento sarà sempre al Darsena di Pozzuoli, e sempre in onore della Luna che, immobile, sembra attendere il contatto, attendere un ritorno.

Una Luna che – insomma – qui rappresenta un richiamo simbolico alle sensazioni vere e primordiali, soprattutto per chi si è perso nel buio. Ma, infondo: chi è che non lo è, perso, anche un po’?

Un sound liberatorio, la Luna, il risveglio: il movimento cosmico in ognuno di noi

C’è una ragazza che si è perduta, che ad un certo punto si è trovata in mezzo al buio e così ha pensato di accendersi una sigaretta e mettersi in ascolto. Questa ragazza è la protagonista del cortometraggio “Segui la Luna”, un elemento narrativo creato dal team artistico (in collaborazione con il videomaker Vincenzo Maddaluno) che il Pozzuoli S’move Festival racconta in pillole attraverso la sua pagina Instagram.

La protagonista rappresenta la sua generazione cresciuta nell’iperconnessione; una generazione che fatica, in questa rete mai esausta di stimoli esterni, a ritrovare la connessione fondamentale: il legame con i propri reali bisogni, e quindi con nient’altro se non se stessi; una generazione – infine – di giovani che si sentono abbandonati, che quando fuori è tutto buio non rintracciano intorno relazioni profonde rischiando così di brancolarci, in quel buio, e da quel buio farsi inghiottire. 

La ragazza del cortometraggio, però, si accende ‘sta sigaretta e intuisce che un canale preferenziale di connessione col proprio mondo interiore è proprio sopra la sua testa, è così misteriosa, è la Luna, che sembrava attendesse questo ritorno a lei dall’inizio dei tempi. 

E se la Luna è risveglio – perché parla un linguaggio raro, quello delle emozioni – , la musica detta il ritmo di questo movimento cosmico che è in ognuno di noi. È per questo che il cortometraggio si risolve, nei suoi intermezzi, proprio immergendosi dentro il Festival e dentro i tre eventi “spaziali” che hanno già avuto luogo al Darsena di Pozzuoli. 

Sono perciò le connessioni (quelle vere), gli scambi (quelli profondi, quelli di energia pura, fosse anche solo per il tempo di un ballo), a rappresentare il senso di tutto questo vagare, quello per cui ne vale la pena. Insomma è tutto qui : gli altri, noi stessi e il mistero che ci circonda. La paura dell’ignoto, il coraggio di rintracciare i segni nel buio, questo sound liberatorio.

Fotografie di Aurora Scotto Di Minico

Il legame con la terra oltre che col cielo: la Luna al Tempio di Serapide

Oltre che col cielo, lo scambio di un’energia che risveglia riguarda, al Pozzuoli S’move Festival, anche la terra, quel territorio flegreo, natìo, che ha tanto faticato a dormire quietamente. Essendo infatti, quella della Darsena, un’area legata al fenomeno del bradisismo, anche l’evento di domenica 5 gennaio vedrà una capienza massima di ingressi, senza selezione al varco e sempre con ticket gratuito, ma con l’intento di far sì che tutti possano godersi al massimo questo incontro di mare e cielo, di dj set, performing art ed emozioni.

Le line up dello S’move Festival hanno visto in console artisti e dj quali Tedd Patterson, Lexa Hill, Mario Maltese, Pako S., Alex Colle, Lasciateci cantare e tutti gli altri, trasmettendo alla Darsena – e a chi era lì per le vigilie o per il debutto del 7 dicembre – delle vibes sfrenate. La voce partenopea di Gabriele Esposito ha poi risuonato, a sorpresa e dolcemente, il 24 dicembre, mentre il 31 la danza dei funamboli sospesi con una gru di FUNA Performing Arts ha incantato al tramonto.

E domenica invece? The Ritual con Anané e Louie Vega, due colossi della musica house internazionale, chiuderà questa vibrante edizione del Festival, insieme a Alex Bohemien e altri dj della crew di Adunanza. Un tributo con live painting sarà un ulteriore modo per celebrare queste emozioni. Le aree di parcheggio, così come tutte le informazioni utili, sono indicate sulla pagina Instagram della manifestazione, mentre il Drink S’move, un drink miscelato apposta per il festival, è in tutti i locali partner.

Per domenica è prevista, infine, una sorpresa (grazie al Parco Archeologico dei Campi Flegrei, al progetto S’move dei commercianti Zona Darsena, all’Art Garage e al Comune di Pozzuoli- che hanno supportato l’intero festival) che riguarda – anche qui – incontri e affascinanti connessioni: la Luna sarà al Tempio di Serapide, aperto straordinariamente con ingresso gratuito dalle 17 alle 20 per dare luogo a performance artistiche che si ripeteranno in maniera ciclica.

E con questa immagine di una sfera lunare gigante e luminosa, silente davanti al tempio antico con, in sottofondo, una musica che è un richiamo, si ci proietta già a questa domenica, per l’appuntamento con la Luna e col mare di Pozzuoli, con la musica giusta, un drink tra le mani, immersi tra persone che, in fondo, hanno gli stessi sogni e la stessa voglia di liberarsi, di scrollarsi di dosso aspettative innaturali e direzioni imposte e autoimposte. 

Perché sai che c’è? Io non voglio sempre sapere dove andare. Perché per queste sere tengo a mente solo la Luna e mi metto in ascolto, per sintonizzarmi con quella faccenda così attraente che smuove tutto e tutti, quella cosa assurda che si chiama anima.

Fotografie di Aurora Scotto Di Minico

Grazie ad Aurora Scotto Di Minico per le incredibili fotografie, e a tutti gli organizzatori dell’evento.

ANNARITA GENOVA
ANNARITA GENOVAauthor & founder
Mi occupo di pubblicità e giornalismo e penso che, tra tutte le parole che esistono, solo una viene con me. Me la porto al mare.
«Senza manco ‘o tiempo ‘e ce fá capí».
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