«Abitare una camera, che cos’è? Abitare un luogo, vuol dire impossessarsene? Che significa impossessarsi di un luogo? A partire da quando un luogo diventa veramente vostro? […] Quando vi si sono provati i tormenti dell’attesa, o le esaltazioni della passione, o i supplizi del mal di denti?»
Specie di spazi, Gerorges Perec

La luce naturale che scorre fluida in un ambiente liberato da vecchie divisioni interne. Pavimenti in graniglia e in legno rovere; boiserie a ricoprire le camere e il soffitto secondo l’effetto “cappello bianco” (che fa sembrare la copertura una nuvola). La camera da letto racchiusa nel salvia pastello che è un “rifugio”; i bagni coperti di maioliche e, ancora, il vetro quadrettato che si fa elemento di continuità e non solo di privacy.
È questo il progetto di ristrutturazione di Casa Draghi, un appartamento storico di 120 mq a Caserta che si trova all’interno di un edificio novecentesco tra murature in tufo e solai in legno, e che IN-NOVA STUDIO – studio di architettura con sede nel cuore di Napoli – ha trasformato seguendo il principio della luce naturale.
Rimosse le pareti divisorie – come raccontano gli architetti – , l’appartamento è tornato all’essenza; è tornato quindi ad essere attraversato in pieno dalla luce e a poter rispondere, così, alle necessità di una vita contemporanea che non può prescindere dall’interconnessione.

Far rivivere l’antica narrazione dell’appartamento adattandola al ritmo dell’abitare moderno
Oltre ai colori e all’atmosfera onirica diffusa, di Casa Draghi mi ha incuriosito il pavimento: un pavimento effetto antico in graniglia che caratterizza una sala living affacciata ad ovest, che possiamo immaginare immersa nella luce calda e bassa all’ora del tramonto.
Librerie in paglia di Vienna e porte vetrate con vetro quadrettato separano quest’area dalla cucina, che mantiene i toni caldi della sala e riprende, con il tostapane azzurro, il tocco vintage rappresentato in sala (tra gli altri elementi) dal portavinile in legno. Dalle foto possiamo poi notare una coppia di delicati tulipani gialli che attraversa l’intero ambiente giorno, come puntellandolo.
È il legno rovere posato a spina ungherese ad attraversare invece la zona notte, insieme a un sistema di boiserie che alleggerisce lo spazio e che lo rende – nei colori e negli effetti che crea – un “rifugio”, lo spazio esclusivo della cura di sé. Qui, le pareti vetrate filtrano la luce dalla camera alla cabina armadio e un bagno en suite vede il riutilizzo delle piastrelle del vecchio salone. Anche nel bagno degli ospiti la scelta e la decorazione delle piastrelle è un dichiarato richiamo all’antico.
Ogni spazio della casa ha – in definitiva – un suo equilibrio e mostra (senza sforzo) il proprio partecipare al bilanciamento armonico dell’intero ambiente. Credo che si crei così un particolare effetto retrò anni ’50 e ’60, inserito però in un linguaggio contemporaneo. Ed è per questo che il profilo di Casa Draghi, con le sue caratteristiche estetiche e strutturali, mi rimanda a un piccolo sogno vintage dai toni rosati, tra piastrelle e leggere boiserie, in cui riesce a rivivere l’antica narrazione dell’appartamento, adattandosi al ritmo dell’abitare moderno.
Si ringrazia IN-NOVA STUDIO e Carlo Oriente per le fotografie.